Il cambiamento tecnologico in corso vede un’accelerazione senza precedenti nella storia dell’uomo, tuttavia, ci sono aree e componenti che meglio di altri si adattano a queste trasformazioni. I fasteners, o sistemi di collegamento, fanno parte di questa categoria. Viti, bulloni, dadi sono utilizzati per stabilire collegamenti meccanici di precisione fra parti diverse che siano powertrain di auto sportive, applicazioni industriali o stazioni aerospaziali.
Ovviamente, per ogni tipologia di collegamento serve una vite specifica e questo non solo per le diverse dimensioni. I collegamenti che lavorano ad alta temperatura, difatti, necessitano di materiali speciali. In particolare: quelle per alta resistenza hanno sofisticazioni nel processo di fabbricazione, quelle impiegate nelle supercar e nelle auto elettriche rispondono, invece, a richieste di alleggerimento dove il titanio diventa il materiale più richiesto.
Il mondo delle viti è quindi molto sofisticato e non è un caso che Vimi Fasteners sia fornitore di Ferrari dagli anni ’70 ed abbia costruito molte storie di successo con clienti internazionali di prestigio nel corso degli oltre 50 anni della sua storia.
Con oltre 250 dipendenti, una presenza multinazionale, 300 stabilimenti serviti nel mondo, più di 200 milioni di prodotti consegnati all’anno, Vimi, che si è quotata nel 2018, è oggi corredata degli strumenti necessari alla crescita, ed ora è pronta a nuove sfide.
Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare il maggiore azionista, Fabio Storchi, e con piacere riportiamo qui di seguito il Q&A:
- Dott Storchi, VIMI Fasteners S.p.A. esiste da parecchi anni, come mai vi siete quotati proprio adesso?
Dopo aver festeggiato il 50° anniversario della Vimi Fasteners, a fine 2017, abbiamo deciso di iniziare il processo di quotazione alla Borsa Valori di Milano sul mercato AIM.
La decisione scaturì da un contesto favorevole che posso riassumere, da una parte, con la grande crescita che Vimi aveva conseguito in quell’anno e le buone prospettive future e, dall’altra, con l’introduzione nella legge di bilancio 2017 dei Piani Individuali di Risparmio (o PIR) creati come forma di investimento a medio termine (almeno 5 anni) per veicolare i risparmi delle famiglie verso le PMI italiane in assenza di tassazione. Una misura voluta dal Governo per il rafforzamento patrimoniale delle PMI.
Il Piano di sviluppo di Vimi Fasteners prevedeva una crescita significativa del giro d’affari dovuto in larga parte ad un ambizioso processo di internazionalizzazione da realizzare anche mediante acquisizioni di aziende di produzione in Paesi come la Cina e gli USA per favorire la penetrazione in tempi rapidi di quei mercati.
Queste sono le principali motivazioni che ci hanno convinto a traguardare questa meta, poi raggiunta con successo il 2 agosto 2018. Con la quotazione abbiamo raccolto capitale fresco che ci ha permesso di sostenere l’acquisizione della MF Inox, operazione completata nel giugno 2018, appena prima della quotazione in borsa.
- Prima della quotazione ha rilevato la quota di suo cugino, si può dire a che valore l'ha pagata e quale ipotesi ha seguito per la valutazione?
L’accordo per l’acquisto di una parte delle azioni da mio cugino Aimone Storchi è stato un elemento determinante nella decisione di perseguire la quotazione in borsa del Gruppo Vimi.
Questa operazione ha consentito, infatti, al mio gruppo famigliare di mantenere la maggioranza assoluta della società, reputando ciò come una importante prerogativa di stabilità aziendale nel perseguire il progetto industriale di crescita nel periodo immediatamente successivo alla quotazione.
Relativamente alla valutazione del pacchetto di azioni scambiate, posso dirle, che il controvalore della singola azione è stato pari a quello del giorno della quotazione in borsa, con l'aggiunta di un piccolo premio a compenso del mantenimento del controllo della maggioranza societaria.
- Ora ci sono nuovi settori di interesse per voi, era possibile prevederli prima della quotazione? Che tipo di crescita si aspetta da questi nuovi settori?
Vimi si è sempre contraddistinta per le sue ampie competenze di prodotto e di processo in grado di rispondere alle più impegnative applicazioni industriali e ai più esigenti clienti a livello globale.
Negli ultimi anni l’Azienda ha accelerato nello sviluppo di sistemi di fissaggio ad alta resistenza e ha portato avanti una intensa attività di ricerca nell’ambito delle leghe leggere come il titanio. Questo ha permesso di potenziare la penetrazione nel settore delle supercar, della nuova mobilità elettrica, così come delle applicazioni di turbine a gas di derivazione aeronautica.
L’estensione della gamma dei prodotti ha aperto la strada a nuove applicazioni anche nell’ambito dei settori tradizionali, forniti dall’Azienda, quali i veicoli industriali, le macchine agricole e movimento terra, che in questo momento stanno attraversando un momento positivo di mercato con il rafforzamento della domanda a livello globale.
- Avete comunicato che grazie agli investimenti fatti ora avete una capacity maggiore del passato, in quanti anni prevede di raggiungere la full capacity per poi tornare ad investire?
Negli ultimi anni abbiamo fatto importanti investimenti in nuove macchine, linee di trattamento termico, magazzini automatici, sistemi di controllo ed anche in nuovi sistemi informativi richiesti dalla trasformazione digitale in ottica Industria 4.0.
Agli investimenti tecnologici, si aggiunge l’estensione del sito produttivo di Novellara, realizzata nel 2019 da Finregg SpA, la Family Office che detiene il pacchetto di maggioranza delle azioni della società.
Oggi possiamo contare su una capacità produttiva aumentata di oltre il 50% rispetto a quella del 2018 che supporterà la crescita prevista nei prossimi anni.
Non saranno quindi necessari forti investimenti in tecnologia nel medio termine anche se è necessario mantenere una politica di fisiologico aggiornamento della fabbrica e di sostituzione del macchinario obsoleto tenuto conto dell’innovazione continua che caratterizza il nostro settore.
Negli anni a venire, seppur in misura più contenuta rispetto al passato, continueremo a fare investimenti mirati in asset produttivi in grado di estendere la gamma dimensionale dei nostri prodotti per cogliere le molte opportunità che vediamo appunto nel settore industriale.
- Infine, è vero che VIMI Fasteners, a memoria sua, ha sempre generato cassa? Non tutte le aziende quotate hanno questa preziosa caratteristica.
Si è vero! A parte l’anno del crollo del mercato, dopo lo scoppio della bolla finanziaria nel 2008, Vimi ha sempre registrato flussi di cassa positivi nella sua gestione industriale.
Anche il 2020, anno della pandemia e del lockdown, siamo riusciti a gestire al meglio i nostri costi ed i conseguenti flussi di cassa, chiudendo il bilancio con un indebitamento di poco inferiore a quello del 2019.
Anche il piano industriale, per i prossimi tre anni, prevede una buona generazione di cassa che andrà anche a ridurre la nostra posizione finanziaria netta.
È chiaro che il punto di forza di Vimi è il fatto che sanno produrre pezzi unici, altamente customizzati per rispondere ai più esigenti clienti a livello globale. La specializzazione e il know how sono senza dubbio gli ingredienti del grande valore aggiunto di Vimi sin dagli anni della sua fondazione e, per questo, ci aspettiamo che anche i prossimi 3 anni marcheranno un nuovo importante sviluppo per l’azienda.